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Quello che sembra essere un provvedimento incredibilmente condivisibile dal punto di vista dei principi applicati può, con molta probabilità, attuarsi con delle disposizioni piuttosto difficili all’interno del pubblico e del tessuto pornografico francese. La Francia, infatti, seguendo il modello di Regno Unito e Italia, all’interno delle quali è stata votata una legge per cercare di ostacolare la pornografia ai minori, ha deciso di realizzare una legge che possa tentare di proteggere i minori dalla pornografia on-line, sottoponendo la norma stessa al giudizio collettivo che ha votato preventivamente per l’accettazione della norma in questione.

La legge introdotta Francia porta, dunque, a limitare sia il caso delle ricerche specifiche di agganci dal punto di vista sessuale (si guardi al caso italiano, ad esempio, con ricerche di escort Torino), sia a limitare la visione di contenuti pornografici se non si è maggiorenni. Per quanto il principio possa però essere condivisibile, i problemi sorgono nel campo dell’applicazione specifica dello stesso principio, soprattutto se si osserva alcuni precedenti come quello britannico. In altre parole, guardando alle possibili applicazioni di questi stessi principi, come si può vietare ai minorenni di osservare video e filmati pornografici?

Come vietare video pornografici ai minorenni?

L’interrogativo che riguarda la natura pratica del divieto che è stato stabilito, anche se in linea di principio, da parte della Francia è tutt’altro che lontano dalla realtà, dal momento che i precedenti storici hanno già dimostrato che è molto difficile stabilire un divieto di pornografia, anche se solo a minorenni, e allo stesso tempo le problematiche sussistono dal punto di vista delle piattaforme che sono predisposte alla condivisione di contenuti pornografici sul web.

Attualmente, infatti, non esistono ostacoli di genere o di età, dal momento che gli unici limiti sono posti soltanto verbalmente da parte dei siti e nel momento in cui si cerca di realizzare degli abbonamenti o delle sottoscrizioni di pagamenti, là dove c’è bisogno di inserire dati personali che riguardino la creazione di account Premium e metodi di pagamento, che chiaramente possono essere effettuati solo se maggiorenni. 

Tuttavia, la visione del porno libero e gratis presente sul web, anche all’interno della realtà francese, non è ostacolata in nessun modo, e per quanto sia stata votata una norma che funziona dal punto di vista del principio, non esistono attualmente dei metodi e delle applicazioni che possano portare a un divieto effettivo di osservare il porno on-line da parte di minorenni.

Qualora sussista anche una schermata che vieta di accedere al sito in questione se non si ha più di 18 anni, i servizi di VPN potrebbero benissimo fare al caso di chi vuole osservare i contenuti pornografici in questione, dando semplicisticamente la possibilità di creare degli account fake o semplicemente di mascherare la proprietà attraverso un servizio che non vieta di utilizzare oscuramenti di questo tipo. Si potrebbe addirittura pensare ad un sistema di paywall, che possa portare a certificare l’età del singolo utente attraverso l’utilizzo di una carta di credito che, vale la pena ribadirlo, può essere utilizzata solo se maggiorenni. 

Eppure, allo stesso tempo, da un lato c’è la possibilità di utilizzare carte di credito virtuali e servizi digitali che possono essere realizzati anche se minorenni, in secondo luogo una stretta di questo tipo complicherebbe ulteriormente il destino di quelle piattaforme porno che risentirebbero particolarmente della necessità di utilizzo di un metodo di paywall, dal momento che molte persone sarebbero scoraggiate o state a inserire i propri dati economici all’interno di un sito pornografico.

La decisione della Francia e i precedenti storici

Vale la pena ribadire che quella della Francia sembra essere una decisione che, adottata in linea di principio, sottintende alla possibilità di creare dei meccanismi futuri per la limitazione della pornografia on-line ai minorenni. Tuttavia, se si guarda i precedenti storici che hanno portato a dei possibili divieti ci si rende conto che non è stato semplice, anche in passato, generare dei sistemi che potessero bloccare la pornografia on-line per chi è minorenne. 

L’esempio emblematico è stato quello del Regno Unito, che nell’aprile del 2019 ha approvato una legge per bloccare la pornografia on-line ai minorenni, nel maggio del 2019 ha iniziato a comprendere l’effettiva problematica relativa alla gestione dei servizi per vietare la pornografia e, soltanto nell’ottobre del 2019, ha reso possibile un ritorno al porno libero anche per minorenni. Vale la pena a capire se la Francia saprà andare oltre problematiche di questo tipo è trovare un sistema per ottenere un riscontro pratico ai suoi principi.