flash mob torino protesta
flash mob torino protesta

Rabbia, delusione, forse anche una buona dose di giustificata frustrazione. Sono questi gli ingredienti che hanno spinto i commercianti torinesi a protestare in serata contro le nuove direttive prese dal Governo italiano per affrontare la situazione. La pandemia di Coronavirus ha spiazzato tutti, ed ha inferto gravi colpi all’economia italiana.

Il nuovo decreto però parla di una progressiva riapertura, a quasi due mesi dall’inizio del lockdown, in data 4 maggio. Non per tutti, tuttavia. Dovranno ancora restare chiuse le attività ed i negozi, che potranno ripartire solamente – forse – dal 18 dello stesso mese. Ed ecco spiegato il motivo della pur pacifica protesta. Vediamo cosa è successo di preciso.

Torino protesta: il pacifico flashmob dei commercianti

Una protesta che è andata ad assumere i connotati di un vero e proprio grido d’aiuto più che altro, una reale richiesta di attenzione. Le luci che si sono accese, le serrande alzate e le porte dei negozi aperte, come non succedeva da più di un mese e mezzo: questa l’atmosfera che ha pervaso i portici di Piazza Vittorio.

Un flashmob pacifico quindi, anche piuttosto silenzioso, che però ha avuto un grande impatto dal punto di vista dell’attenzione richiamata: ci sono tantissimi imprenditori che si ritrovano in difficoltà, ed ai quali lo Stato ha chiesto adesso di prolungare lo stop delle rispettive attività di altre tre settimane. Tempi considerati eccessivi, una decisione che non è stata assolutamente apprezzata. C’è preoccupazione nell’aria, anche a Torino: e i commercianti lo fanno notare con il silenzioso ma impattante flashmob serale.