Al Museo Man di Nuoro vengono anticipate le
celebrazioni per il Centenario della Rivoluzione Russa di Ottobre - scoppiata
nel 1917- con un importante mostra: ”AMORE E RIVOLUZIONE, coppie di artisti
dell’avanguardia russa”(www.museoman.it). Un altro importante appuntamento con
l’arte la cultura, per coloro che si recheranno in Sardegna durante le vacanze estive di
quest’anno.
La grande esposizione curata da Heike Eipeldauer e Lorenzo
Giusti, nasce con la collaborazione
della Galleria Statale Tretjakov di Mosca, il Museo Nazionale Schusev di Architettura, in partership con Bank
Austria Kunstforum di Vienna, il
contributo speciale della Fondazione di
Sardegna. Le oltre cento opere: tra
dipinti, sculture, disegni, collage, fotografie, manifesti pubblicitari e di
propaganda politica, vengono ordinati in percorso che non ha lo scopo di
attrarre solo un pubblico amante dell’arte
ma anche appassionati di storia
del Novecento, di comunicazione, design e fotografia. L’esposizione è
accompagnata da uno esauriente catalogo edito dalla Silvana Editoriale (copertina
cartonata pagine 191 illustrazioni a colori) con saggi di Heleke Eipedauuer, Lorenzo
Giusti, Verena Krieger, Alexander Lavrentiev e Florian Steininger. La
Rivoluzione di ottobre cambiò il volto nella storia e anche aspetti dell’arte, uno
degli scopi della mostra nuorese, è quello di indagare il legame che c’era tra
la vita personale e la produzione
artistica in un contesto irripetibile sia quello estetico che di quello
politico. Dalla rivoluzione bolscevica nacquero molti movimenti e portarono tra
questi alla ribalta numerose donne artiste, attive alla stregua degli uomini
creando una serie inusuale di coppie all’interno delle quali, in questo progetto del Man di Nuoro, si cerca
di indagare, e le tre coppie che sono coinvolte
nella rassegna: Natalya Goncharova
(1881-1962) e Mikhail Larionov (1881-1864); Varvara Stepanova (1894-1958) e
Alexander Rodchenko (1891-1956); Lyubov Popova (1889-1924) e Alexsnder Vesnin (1883-1959) possono essere considerate
le più importanti e rappresentative. Lavorando a fianco a fianco condividendo
spazi, idee, programmi, le coppie dell’avanguardia russa giunsero a fondere
indissolubilmente la sfera privata con quella pubblica, promuovendo e
testimoniando quella visione utopica, quella possibilità di una creazione
collettiva alternativa al mito dell’arte come sfera del genio solitario, di cui
la rivoluzione si era fatta promotrice insieme al grande ideale della parità di
genere. Gli artisti russi guardavano al movimento futurismo italiano. Ecco cosa
scrive nel saggio Lorenzo Giusti a riguardo il futurismo italiano, a confronto
con le avanguardie russe della pittura:“ Delle
tre coppie furono sez’altro Larionov e Goncharova ad avere, negli anni attorno
al 1917, maggiori relazioni con il Futurismo italiano. A loro, oltre che a
Lyubov Popova, si deve il passaggio dal Primitivismo al Futurismo (Cubo-Futurismo
in pittura secondo la definizione del critico Korney Chukovdky), che così tutta
importanza ebbe nelle vicende legate alla rivoluzione. Tutti e tre questi
artisti, così come del resto la maggior parte degli autori russi, scrittori
compresi, intrattennero con il Futurismo italiano rapporti contraddittori, di
comunanza di aspirazioni, ma anche di profonda distanza di ideali”. A fine percorso il visitatore potrà fare confronti come gli artisti intellettuali erano accomunati dal
collegare tutti i generi della creatività artistica con l’azione estetica, dall’elaborazione
teorica alla prospettiva politica, gli artisti dell’avanguardia contribuirono
ad alimentare l’aspirazione al cambiamento e a costruire le basi di una nuova
idea di società. Un viaggio nell’aspirazione alla creazione collettiva in netta
contrapposizione all’idea romantica del genio solitario. Anche a questo, in
fondo, si prefiggeva e puntava la
Rivoluzione.
Gianfranco
Piovano

Alexander Roschenko poster pubblicitario per la sezione di
Leningrado della casa editrice di Stato (Gosizdat).Kingi(Libri). Con ritratto
di Lilija Brik, stampa offset (1980), 1925,
collezione privata/Alexander Rodchenko.